C’era una volta…una nave. O meglio, un barcone sconnesso a bordo del quale gli Etruschi avevano già affrontato gli Umbri per la conquista delle terre da una parte e dall’altra del Tevere. In seguito, la minaccia della conquista da parte dei romani aveva portato Etruschi e Umbri ad unirsi per difendersi dal nemico comune: sulla sponda destra gli Etruschi da Orvieto, Viterbo, Bracciano e le colline circostanti, sulla sinistra gli Umbri, provenienti da Interamna (Terni), Amelia, Narni ecc.. L’incontro fu là dove oggi termina il lago d’Alviano, all’altezza della diga, dove anche all’epoca il fiume faceva un salto: lì i romani, che avevano risalito il Tevere da Orte, aspettavano la barca stracarica dei combattenti del luogo, che per disgrazia si arenò tra la melma e le giuncaie. La battaglia fu terribile, una vera carneficina da entrambe le parti, ma la vittoria dei romani fu presto evidente ed immediatamente si levarono dalle sponde del fiume grida e pianti di vecchi, mogli e bambini che avevano visto morire i propri cari, ma anche l’indipendenza e la patria. E così, ancora oggi, quella battaglia e quel luogo vengono ricordati come “pianto della nave”, e la zona si chiama appunto “Pian della nave”.