Le casette di creta rappresentano un particolare fenomeno abitativo di Alviano, che interessa l'area occupata dai calanchi. Queste costruzioni, che risalgono all'800, sono diventate il simbolo della civiltà contadina più povera e dello stretto rapporto fra l'uomo e le risorse del territorio; erano costruite, infatti, con materiali poveri trovati in loco dai contadini che oltre alla modesta abitazione che avevano in paese, realizzavano delle capanne per trovare riparo nei campi durante le notti d'estate.
Essendo lontani dalle principali vie di comunicazione e l'assenza di fonti e falde acquifere, obbligava gli alvianesi ad usare quelle poche risorse che il terreno metteva a disposizione: l'argilla, l'acqua piovana e la paglia, e legno per l'architrave delle porte, delle finestre e per le travi del tetto.
Le casette avevano una, massimo due stanze, arredate in modo umile con la dote delle giovani spose, per poi essere ulteriormente ampliate con minuscole costruzioni per adeguarsi alle esigenze della famiglia che cresceva.
Ancora oggi, alcune di queste costruzioni vengono utilizzate dai paesani per vari scopi, ad esempio per tenere gli animali della stalla o gli strumenti per il lavoro dei campi, mentre altre sono state recentemente restaurate ed offrono un luogo tranquillo ed estremamente panoramico dove fermarsi, magari per godersi un piacevole pic-nic.
Sono state vincolate dalla soprintendenza per essere salvaguardate in ogni loro aspetto per continuare così a testimoniare la civiltà contadina di un tempo.